Quando la luce indica la strada da seguire. Anzi il binario.
Pop Up. Non può esistere un pop up che non faccia fare “wow” a che lo vede la prima volta. E la prima volta di Veralab in Stazione Centrale non poteva che fare: “woooooooow”.
Il linguaggio. Lo spazio pop up store della Stazione di Milano Centrale è molto diverso da quello di Roma Termini. Se rimane l’aspetto pop lo spazio di Milano è all’interno di un’edicola dalla forma che ricorda vagamente un tram, con materiali e elementi che rievocano un’idea vintage del concetto di viaggio. In questo contesto, e all’interno della galleria principale della stazione progettata da Ulisse Stacchini nel 1912 era necessario progettare un allestimento che dialogasse con il contesto, con il suo apparato decorativo e con l’immagine pop del brand beauty più amato d’Italia.
Archi e luce. Per questo motivo sono state progettate delle cornici luminose che riprendono il decoro del pavimento in mosaico su cui è collocata l’edicola. Gli scaffali dell’allestimento sono realizzati in ferro verniciato, e il loro disegno è rimarcato con delle strip luminose direttamente colate nell’allestimento e resinate. Ogni scaffare ha 3 livelli di luce. Uno che disegna il profilo esterno del temporary, uno che illumina il prodotto da fuori e uno che illumina il prodotto da dentro. I ripiani sono pensati in plexiglass trasparente e hanno dei glorificatosi circolari in plexiglass rosa. Scritte led e un’illuminazione dell’insegna sfumata rosa confezionano l’immagine esterna del corner
Selezione stampa
Progettazione e Creatività: 23bassi studio di architettura
produzione: Benfenati
Fotografie: Eleonora Proietti