Il “pit stop” dell’informazione, di acciaio e vetro
Il progetto, svolto nella sua fase preliminare, prevedeva la progettazione del padiglione per il Corriere della Sera all’interno di Expo 2015, sul decumano.
Sono state pensate diverse differenti soluzioni progettuali, legate alla maturazione del quadro esigenziale e del budget di progetto.
Da una prima soluzione preliminare completamente opaca e rivestita in ceramica si è passati a una progressiva smaterializzazione della facciata, in acciaio e vetro, e pensata con degli elementi modulari pensati come delle vere e proprie finestre sull’informazione legate a quanto accadeva su expo e nel mondo. Il progetto prevedeva anche un ledwall interno su cui scorreva l’ultima ora del Corriere della Sera.
I successivi passaggi di semplificazione e razionalizzazione del progetto hanno portato a pensare una modularità in cui la facciata e la struttura coincidono. La facciata a telaio modulare, composto da 3 tipologie di moduli, permette un montaggio veloce e una lavorazione a banco dei pezzi.
I componenti sono ideati per essere appoggiati su una fondazione prefabbricata in serie e chiuse con una copertura piana. Tempi brevi di montaggio e smontaggio sono requisiti fondamentali di questo prototipo.
La facciata è composta dall’unione di 3 moduli. Il modulo pù grande, da 110 cm di larghezza, è campito alternativamente da un pannello traslucido, da policarbonato o vetro trasparente. La strambatura dei moduli è volta a movimentare la facciata con un gioco di luci e ombre. La cromia a base bianca è interrotta dall’inserimento dei moduli più stretti, grigio scuri, che ricordano dualismo bicromatico delle pagine del giornale.
progetto con Andrea Balestrieri e Sara Zezza